- Il 73% degli intervistati prevede impatti concreti, sulla propria attività, derivanti dai cambiamenti climatici
- I produttori di vino puntano su varietà di viti adattate dal punto di vista climatico e su nuove pratiche enologiche
- Contrariamente alle tendenze climatiche, i consumatori fanno affidamento sui vini leggeri e rinfrescanti
- La sostenibilità economica ed ambientale è di fondamentale importanza per il futuro del settore
Per la terza volta, a nome della ProWein, l’Università di Geisenheim ha intervistato oltre 1.700 esperti del settore vinicolo provenienti da 45 paesi sui temi: mercati vinicoli internazionali, tendenze della commercializzazione e situazione economica. Il tema dell’indagine di quest’anno è stato l’impatto dei cambiamenti climatici sull’industria vinicola mondiale. Lo studio ha interessato l’intera catena del valore del vino. Tra gli intervistati erano presenti produttori di vino (aziende vinicole, cantine, cooperative) nonché intermediari (esportatori ed importatori) e commercianti (grossisti, rivenditori, hotel e gastronomi). “Soprattutto la combinazione delle diverse prospettive dei produttori, intermediari e commercianti, nel corso di diversi anni, rappresenta un barometro unico per l’industria internazionale“, sottolinea la Professoressa Simone Loose, Direttrice dell’Institute für Wein- und Getränkewirtschaft – Istituto del vino e dell’industria delle bevande dell’Università di Geisenheim, la validità dell’attuale Business Report. “Questo rende il Business Report della ProWein il barometro più completo al mondo sulle tendenze vinicole.”
Sommario
L’industria vinicola internazionale deve affrontare a breve termine le sfide della politica sanitaria, la situazione economica globale dell’economia mondiale e le crescenti barriere commerciali. A lungo termine, i cambiamenti climatici, che sono stati registrati negli ultimi cinque anni, dalle parti interessate, rappresentano importanti sfide per il settore.
Finora sono stati colpiti più fortemente e lo saranno anche in futuro i produttori di uva e di vino. Spesso hanno poche opportunità per schivare questo pericolo, in quanto per la maggior parte dei casi sono legati al loro vigneto. Attraverso cambiamenti delle pratiche viticole, della gestione della vendemmia, delle pratiche enologiche così anche dell’irrigazione, viene mitigato l’impatto dei cambiamenti climatici sulla vite e sul vino. Per il futuro si prevede una forte domanda di tipi di vitigni nuovi che siano più resistenti al calore ed alla mancanza d’acqua. Oltre a queste misure di adattamento nelle zone vinicole esistenti, la viticoltura si sposterà sempre più verso aree di coltivazione più fresche in località più alte o equatoriali.
Gli effetti del cambiamento climatico nella viticoltura colpiscono tutta la catena del valore e tutti gli attori dell’industria vinicola. Le aziende che si trovano all’inizio e nel mezzo della catena del valore, hanno finora respinto gran parte degli effetti dell’impatto ambientale. In futuro, tuttavia, questi effetti diventeranno più evidenti tra i rivenditori ed i consumatori. Le aziende vinicole che imbottigliano la materia prima e gli esportatori che agiscono come mediatori tra i mercati internazionali sono maggiormente colpiti, insieme ai produttori, dai rischi di una crescita delle variabilità dei prezzi, delle quantità e delle qualità del vino. Le imprese reagiranno al rischio crescente tramite una maggiore cooperazione con i produttori come anche passando ad altri produttori ed altre fonti. “Tutt’intorno alla viticoltura possiamo vedere l’impatto di un clima mutevole. Diverse aziende vinicole hanno preso importanti decisioni commerciali sulla base dei rischi e delle opportunità legate al clima, tra cui la cessione o l’acquisto in vigneti in base alla loro altitudine, latitudine e/o in base all’accesso alle risorse idriche”, sottolinea il Dottore Dan Johnson, amministratore delegato dell’Australian Wine Research Institute.
Gli operatori dell’industria vinicola riconoscono la grande necessità di migliorare la sostenibilità. Oltre alla riduzione del fabbisogno idrico è anche necessario ridurre il fabbisogno energetico e quindi l’impronta di CO2 nella produzione e nel commercio del vino. Inoltre la grande sfida consiste nel convincere anche i consumatori di vini sostenibili. Standard industriali uniformi combinati a campagne informative e di persuasione possono essere una possibile soluzione. “È importante che il cambiamento climatico, (indipendentemente dalla categoria dei vini) stia al centro dell'attenzione di questo studio di mercato della ProWein 2019, effettuato a regola d’arte. Dobbiamo ridurre drasticamente le nostre emissioni e occorre intervenire maggiormente a tutti i livelli. Ogni azienda dovrebbe disporre di un programma di decarbonizzazione, ma la parola chiave è ‘ Prendere delle misure collettive’; le cantine dovrebbero dare l’esempio e fungere da pioniere. La nuova iniziativa dell’Associazione IWCA (International Wineries for Climate Action - www. iwcawine. org) facilita la collaborazione tra le aziende vinicole in materia di cambiamenti climatici. Speriamo che l'IWCA possa essere uno stimolo per l'adesione di altre cantine, per accelerare o avviare l'implementazione di programmi di riduzione delle emissioni di carbonio”, sottolinea Miguel A. Torres, Presidente e quarta generazione della Famiglia Torres. “Il grande interesse per la sostenibilità, mostrato nel rapporto, conferma le nostre osservazioni sul mercato nordico. La certificazione biologica è un esempio di come i prodotti sostenibili vengono comunicati al cliente. Tuttavia, accogliamo con favore un complimento al prodotto biologico, che affronta una più larga gamma di questioni di sostenibilità attraverso certificazioni nazionali e regionali che sono ormai consolidate in molti paesi”, sottolinea Marcus Ihre, Sustainability Manager Supply Chain di Systembolaget.
Da un lato, le aspettative economiche del settore sono state smorzate dalle sfide economiche e dalle barriere commerciali. D’altro canto, il forte calo dei produttori è sintomatico degli impatti economici della forte volatilità delle quantità di uva raccolta nella vendemmia, a causa del clima e di conseguenza dei prezzi che ne derivano. L’ulteriore adattamento dell’industria vinicola agli effetti dei cambiamenti climatici è una sfida importante. È quindi anche di grande interesse per l’industria vinicola lavorare insieme per combattere il cambiamento climatico attraverso efficaci misure di sostenibilità. “Per raggiungere gli obiettivi della COP 21, è necessario un rapido e coraggioso cambiamento di rotta. Ogni industria ed ogni nazione è chiamata a farlo. Tuttavia, in particolare, l’industria del vino e degli alcolici ha l’opportunità di svolgere un ruolo guida. Non solo per fungere da modello, ma anche per salvaguardare i nostri interessi ed il nostro successo economico in futuro. Acqua pulita ed energia sostenibile saranno le materie prime più importanti della terra. “La viticultura in particolare dipende da questo”, afferma Bastian Mingers, Global Head Wine & Spirits e Direttore della ProWein. “La ProWein vuole impegnarsi a raggiungere il obiettivo 2° Celsius e a tal fine, offrire all’industria una piattaforma per lo scambio di esperienze e conoscenze.”
Sfide attuali dell’industria vinicola
- La politica sanitaria e l’attuale clima economico sono sfide con i maggiori effetti a breve termine.
A breve termine le aziende considerano gli effetti della politica sanitaria restrittiva, con aliquote fiscali e prezzi minimi elevati per il vino e l’alcool, come la sfida più importante per l’industria vinicola. Il peggiorare della situazione economica globale l’aumento delle barriere commerciali sono visti come la seconda più grande sfida. Le conseguenze di una Brexit non regolamentata e della concorrenza con altre bevande alcoliche nonché della vendita liberalizzata di cannabis sono considerate relativamente basse.